Pictures of my travels

Quando nasci a Roma l’unico mare veramente pulito che puoi sperare di trovare è quello più lontano possibile dalla città. I mari qui intorno fanno abbastanza pena, ad esclusione di alcune piccole “perle” per i romani, come può essere Sabaudia o meglio ancora l’Argentario.

Cosi l’estate 2007 ho deciso di esplorare quello che il nostro bel Paese aveva da offrire in quanto a mare, sole e abbronzatura.

Approfittando della generosa ospitalità di amici calabresi (grazie Luc) i primi di agosto sono partito per Reggio Calabria. La Salerno-Reggio si affaccia sul mare gli ultimi 100 km circa prima di arrivare alla fine della lingua d’asfalto che termina rovinosamente in città! Si si avete capito bene! Viaggiate a 120 in autostrada e dopo un curvone ci sono i bambini in strada che giocano! Pazzesco.

 

Devo dire che Reggio non era come me l’aspettavo, sembra una città che ha smesso di civilizzarsi 50 anni fa. Però è vivibile e i prezzi sono abbordabilissimi, come una cena per quattro persone in pizzeria con costo totale di 35 euro. Grandioso!

Il punto forte della Calabria è il mare, ovviamente. La prima spiaggia che ho visto è stata quella di Favazzina. Mi sono chiesto più di una volta se fosse possibile trovare al mondo acqua più pulita di quella.. pensare che i Calabresi a volte non si fanno il bagno perché l’acqua è sporca.. ma avete mai fatto un giro a Fregene?

 

   

C’erano persino i pesciolini (o pescioloni) che ti nuotavano 2 metri più sotto, allegri e spensierati, e tu riuscivi a vederli dalla superficie mentre si affannavano alla ricerca di cibo. Wow!

Ci sono 2 coste da visitare in Calabria. Ionica e Tirrenica. Credo che i posti più belli siano sulla tirrenica, la ionica è più calma, meno turistica e più selvaggia.

 Sulla tirrenica appunto si trovano perle come Scilla, piccolo paesino che si erge sulla costa e che sembra molto gradito dai giovani. Credo di non essermi mai divertito tanto come a Scilla in fatto di mare. Andarci soprattutto quando il tempo non è dei migliori è divertentissimo. Ci sono cavalloni alti anche due metri che si infrangono a riva contro una scia di bagnanti che non aspettano altro che il cavallone successivo per tuffarcisi dentro. Da provare assolutamente.

La sera poi si può fare una stupenda passeggiata nella chianalea (piana delle Galee) costituita da case a ridosso del mare. Anziché avere il box auto hanno il box barca.

                     

 

L’unica delusione della Calabria è stata Tropea. Sono stato male la seconda metà della giornata (Ferragosto da dimenticare) ma la prima metà ero ok e non ci ho trovato niente di speciale, nemmeno nel mare, tanto che quello di Favazzina mi è risultato addirittura più limpido.

 

Cosa c’è a Reggio che affascina più di ogni altra cosa quando fai una passeggiata “sul più bel chilometro d’Italia”, come recitava d’Annunzio? La vista meravigliosa di cui si può godere. Una Sicilia illuminata e cosi vicina che sembra di essere sulla riva di un lago.

 

Una sera in cui eravamo un po’ annoiati e non sapevano come divertirci abbiamo pensato di prendere il traghetto che ci avrebbe portato sulla sponda sicula, più precisamente a Messina.

Cosi si va a casa, riempiamo lo zainetto con il telo da mare e il costume pronti ad affrontare la nottata in terra siciliana. Traghetto a mezzanotte e via, si parte.

La prima cosa che ho visto della Sicilia dopo il porto di messina è stata Taormina. Devo dire che è stata una sorpresa. È veramente una perla nel mediterraneo. Piccola e accogliente, ma soprattutto piena di vita, anche alle 5 di mattina c’era gente come fosse mezzogiorno.

Si sale a castel mola, fino sopra il bar “turrisi” (da visitare assolutamente per la sua particolarità, ovvero ogni cosa, dai bicchieri alle gambe delle sedie, ha forma fallica) ad aspettare una magnifica alba che ci ha permesso di scorgere la stupenda fumata dell’Etna.

                       Tramonto

 E’ ora di colazione e cosi si scende giu ai giardini Naxos a fare colazione, prima di andare in spiaggia per il tuffo della giornata. Alle ore 6.00 del mattino siamo tutti in acqua, nemmeno troppo fredda. Ci spiaggiamo come trichechi a riposare, svegliandoci con le pallonate dei bambini che nel frattempo (le 3 ore che avevamo dormito) avevano affollato la spiaggia.

 

Ormai è tardi, siamo distrutti e decidiamo di tornare a casa. Stavolta di giorno. E quindi sono riuscito ad apprezzare i colori della Sicilia. Verde intenso della natura, blu acceso del mare e giallo splendente del sole. Perfetta. Tanto che ci sono voluto tornare e mi sono goduto le bellezze di Acitrezza e Acicastello, putroppo trovando chiusa la casa dei Malavoglia.

 

Prima di tornare a Roma, abbiamo fatto una minicrociera. Trovarsi a 2 passi dalle isole eolie e non andare a visitarle mi sembrava un abominio, cosi sganciati 50 euro ai tizi del tour siamo partiti, destinazione Vulcano e Panarea (le altre scelte comprendevano Stromboli ma volevo vedere l’isola vulcanica).

 

Vulcano è veramente particolare. Se volete rilassarvi è il posto giusto. C’è una piccola e meravigliosa oasi dove potete fare fanghi, respirare a pieni polmoni dai soffi che escono dal terreno. Poi volendo, si scende nell’acqua bollente, facendo attenzione a non fare come ho fatto io che ho malauguratamente messo un piede sopra un geyser e mi sono mezzo ustionato.

 

Peccato solo che quest’area sia diventata a pagamento, ma da bravi italiani dobbiamo lucrare su tutto, sicchè 2 euro glieli devi dare e se ti vuoi fare la doccia altrettanti.

 

Sempre su vulcano c’è una spiaggia di sabbia nera, vulcanica appunto. Non ho avuto tempo per apprezzarla a pieno, ma sono rimasto sorpreso dallo scenario che si presentava. Acqua limpida come sempre, fondale nero e panorama mozzafiato.

                    

 

La seconda tappa è stata Panarea. Una mezza delusione, purtroppo. A dire la verità non sapevo niente di quest’isola, ma trovarmi in una piazza 10m x 10m con 2 bar, un negozio di souvenir e niente altro mi ha lasciato spiazzato. Me l’aspettavo diversa, più turistica. Per poterti fare un bagno devi fare 20 minuti a piedi per raggiungere una goletta d’incanto, attraversano la stretta strada che attraversa l’isola (per altro l’unica). Al ritorno abbiamo preso una comoda macchinina di quelle “campo da golf style” solo per una questione di tempo, rischiavamo far tardi per il ritorno. 8 (o 12?) euro e passa la paura.

 

Questa mini crociera si è chiusa al tramonto attraverso lo stretto di messina guardando il famoso “pilòne” che portava la corrente da una costa all’altra. Si il pilòne, cosi lo ha chiamato la guida… :D

La galleria completa delle foto la potete trovare a questo link : s258.photobucket.com/albums/hh260/giroviaggiare/Mare2007/

 

 

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