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Chioggia
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- Scritto da Manuel
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Chioggia, o come molti la chiamano, "la piccola Venezia", si trova nella parte sud della laguna Veneta proprio dove inizia il delta del Po. Sicuramente affascinante, anche se lontana parente della cugina ben più conosciuta e visitata, Chioggia mi ha lasciato un pò l'amaro in bocca per via del.. traffico. Nonostante fosse Settembre nemmeno nel centro pedonale potevi cammiare a testa in su senza doverti preoccupare delle auto, che un pò come a Roma hanno permessi per girare ovunque.
Si può scegliere ovviamente di cammiare lungo uno dei due canali che costeggiano il centro, e così scelto il canale di destra (guardando la laguna direzione Venezia), il traffico sparisce (ma le macchine parcheggiate no) e si può camminare più tranquillmente.
Insomma bella, colorata, camminare lungo i canali ed arrivare alla piazza che da sulla laguna, tutto molto affascinante e divertente, anche per i bambini. Ma è come se le mancasse qualcosa. Sono chiaramente giudizi personali e sono sicuro che molti l'avranno apprezzata di più di quanto abbia fatto io.
Ovviamente è tutto carissimo, proprio come nella più blasonata Venezia. Si paga tutto, il bagno, l'acqua, qualsiasi cosa. Tranne i sorrisi, che giuro avrei volentieri pagato per vederne, ma anche qui come a Venezia ce ne sono pochi. Peccato.
La cosa che più ci ha fatto sorridere e che è finita sui giornali in questi giorni è la chiesa che accetta offerte con il... bancomat. Esatto, c'è il pos in chiesa, per l'offerta che offerta proprio non è visto che c'è un tariffario..
Quando vi capita di scendere lungo l'Adriatico fateci un salto, la città è graziosa e sicuramente vi può regalare un paio d'ore di intrattenimento, tra passeggiate caratteristiche lungo i canali, qualche foto, e magari un aperitvo guardando la laguna.
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Commenta (0 Commenti)Necropoli della Banditaccia
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Una delle bellezze della nostra storia si trova a Cerveteri, e risale ai tempi degli Etruschi. La Necropoli della Banditaccia, che si estende per ettari di terreno, è un ritrovamento archeologico straordinario. Migliaia di tumuli (tombe) risalenti all'epoca etrusca, scavati nel tufo partendo da un solco tracciato nel terreno e spostandosi poi sui lati ed in profondità. Questi tumuli, che sono davvero tanti ma non tutti visitabili, sono in alcuni casi maestosi, dei veri e propri appartamenti, in altri molto più semplici fino ad arrivare alle tombe delle persone meno facoltose, che sono minimali e spesso per motivi di spazio, ai margini dell'area della necropoli.
Quattro di questi tumuli sono accompgnati dalla voce di Piero Angela che ci racconta e ci spiega le usanze e riti funebri degli Etruschi. Peccato che le altre quattro tombe dove doveva esserci addirittura una proiezione non funzionassero, rendendo di fatto la visita alle tombe successive di difficile comprensione, soprattutto per i bambini, che nonostante tutto hanno trovato il giro molto interessante.
Il giro si conclude in una cascina dove è possibile vedere una proiezione di una manciata di minuti che ci mostra la necropoli dall'alto e ci spiega il processo che hanno utilizzato gli Etruschi per realizzare tutto quello che ci circonda, che ricordo è completamente di tufo e solamente scavato.
Consiglio la visita anche ai genitori con bambini piccoli, la curiosità e il senso di esplorazione e di avventura non li deluderà!
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Commenta (0 Commenti)Luminarie di Gaeta
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- Scritto da Manuel
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In queste festività natalizie Gaeta si illumina a giorno con le bellissime luminarie che da qualche anno rallegrano il natale dei grande e dei più piccini. Basta fare una passeggiata per il centro per ammirare installazioni davvero ben fatte, coloratissime e simpaticissime. Come il polipo qui sopra, che da il benvenuto a tutti i visitatori.
Nelle vie del centro troviamo il pesce appeso ai palazzi, che grazie alla giornata fredda e ventosa che ci ha fatto da cornice, sembrava quasi nuotare nel mare. Incontriamo la casina di Babbo Natale, proprio nel centro di Gaeta e continuiamo fino alle palle di natale che formano un lungo corridoio che porta al mercatino natalizio con pista di pattinaggio e albero di natale che cambia colore.
Le luminarie di Gaeta sono quindi un'attrazione per grandi e piccini, per passare un pomeriggio in allegria in attesa del Natale.
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Escursione: Dal Santuario della val canneto a Rocca Altiera, 2018m
Luogo: Val Canneto
Condizioni Meteo : Soleggiato
Difficoltà: Bellissima escursione con una prima parte un pò noiosa su una comodissima sterrata. Raggiunto l'alpeggio dove dei simpatici cani ci impediscono di continuare tranquillamente. Superati i cani il sentiero si perde un pò tra sassi e verde, e sale sempre senza farci riposare mai.
Durata: 3h circa (sola andata)
Panorama: 3,5/5 – Una volta in vetta si apre un panorama bellissimo sulla vallata e sul monte Meta.
Avvistamenti : Forse sono stato un pò sfortunato, ma un paio di camosci sono riuscito a vederli e a fotografarli.
Passeggino: No - (Si può arrivare tranquillamente fino all'alpeggio, ma non oltre)
8 km, 03:41:52
Per iniziare questa escursione dovete mettere sul vostro navigatore le indicazioni per il Santuario di Canneto. Qualche km prima di arrivare al santuario, sulla sinistra se salite dal paese di Settefrati, troverete una sterrata. Quello è l'attacco del sentiero. Il parcheggio è scomodo, c'è forse solo un piccolo slargo dove lasciare un auto, ma non più di una. Altrimenti bisogna proseguire per altri 300 metri per trovare un parcheggio più comodo.
Il sentiero è per metà una mulattiera, che viene usata anche dai pastori per raggiungere il pascolo in cima alla valle. Qui tendo a precisare che non ci sono cartelli che indicano CANI LIBERI, e anche abbastanza minacciosi. Non uno, ma diversi, noi ne abbiamo incontrati ben tre. E tutti e tre non erano affatto felici di vederci.
Superato il pascolo proseguite seguendo il sentiero, con le indicazioni visibili si, ma non come ci si aspetterebbe in un Parco Nazionale. Per fortuna il GPS è amico e aiuta a seguire la giusta via. Il sentiero passa da mulattiera a prato, poi prato con sassi, poi sassi e basta. Poco prima della vetta c'è una bellissima spianata con qualche laghetto (presumo alluvionale) che resiste al caldo di luglio, dove potete fare una sosta prima di cominciare la parte finale dell'escursione.
Si sale quindi fin sulla vetta, Rocca Altiera, 2018m, dove il paesaggio si apre sul Monte Meta, imperioso dinanzi a noi. Poco oltre, per chi volesse, c'è il Monte Bellaveduta, altri 15 minuti al massimo di cammino, per raggiungere quota 2061m. Siamo a 8km circa di marcia.
Tra Rocca Altiera e il Monte Bellaveduta c'è un grande ghiaione, che inizia proprio sotto la cima di Rocca Altiera. Se mantenete il silenzio e siete fortunati potrete godervi la compagnia di qualche camoscio.
Tornando scegliamo di ripercorrere il sentiero dell'andata, seppure consapevoli della possibilità di fare un anello che sarebbe però finito troppo sotto l'auto e quindi scomodo.
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- Scritto da Manuel
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A Campiglia Marittima, immersa nella cornice della val Cornia, in Toscana, c’è un parco minerario molto interessante da visitare, in particolar modo se avete dei bambini. Il parco minerario di San Silvestro e la miniera del Temperino vi offrono una giornata interessante alla scoperta del mondo dei minatori, dei minerali e del mondo del sottosuolo. Il biglietto famiglia non supera i 50 euro (ma i bambini piccoli non pagano, quindi potreste spendere molto meno – 36 euro nel mio caso -) e comprende 3 visite guidate.
La miniera con visita guidata da fare a piedi della durata di 45 minuti, il trenino che passa dentro la montagna con la guida che ci spiega metro dopo metro quello che ci circonda, ed infine la visita alla Rocca di San Silvestro.
Nella prima visita a piedi i bambini si divertiranno a indossare il caschetto protettivo, a camminare nel buio quasi completo, a vedere carrelli di minatori, minerali di colori diversi, scendendo fino ad una profondità massima di 50 metri. All’interno della miniera fa abbastanza freddo, quindi d’estate è d’obbligo portare un giacchetto.
Il trenino è spassoso, sia per i grandi che per i più piccini. Ha tante carrozze ma è davvero piccolino, non potrebbe essere altrimenti. Il treno in alcuni punti sfiora le rocce ai lati delle gallerie, buca tutta la montagna e sbuca sotto la Rocca di San Silvestro. Qui potete scegliere di scendere e visitare la rocca per poi rientrare con il treno (i posti sono limitati) oppure tornare subito indietro e poi raggiungere il parcheggio della rocca con l’auto in modo da non avere problemi di tempo.
Il biglietto ha una validità di sette giorni, entro i quali potete fare le tre visite. Cosi visto il temporale immininente decidiamo di rimandare la visita alla rocca. Il tempo però non sarà più dalla nostra parte e il giorno scelto per la visita il cielo è minaccioso, qualche lampo ci spaventa, ma alla fine tiene.
Saliamo lungo il sentiero che in 30 minuti ci porta fino alla Rocca San Silvestro dove siamo soli, se non fosse per la guida che ci aspetta per la visita. Aspettiamo ancora una ventina di minuti qualche altro visitatore che non verrà, finché finalmente iniziamo il tour guidato.
Le condizioni di vita degli abitanti di questo piccolo villaggio non erano davvero delle migliori, fosse comuni, scarsità d’acqua (tutta proveniente da cisterne create per contenere l’acqua piovana), spazi stretti, abitazioni spesso buie e chiaramente condivise con gli animali da fattoria, sia per sfruttarne il calore che per evitare si ammalassero sempre sotto le intemperie.
Interessante il posto di guardia con uno dei primi “filetti” in muratura, il gioco che ancora oggi conosciamo e che si trova sulla facciata posteriore della dama. Chi non ne ha mai visto uno?
Oltre questo le rovine di alcuni appartamenti che con il tempo si sono espansi diventando case a 2 piani, per due famiglie diverse, la cappella del villaggio e gli alloggi del signore del luogo, anche questo di modeste dimensioni sebbene si parli del padrone di tutto.
Finita la visita scendiamo a valle e la guida ci insegna a riconoscere le varie pietre, tra cui i quarzi, per la gioia dei bambini che ne hanno fatto incetta.
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